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SO
INDUS. ORAR N. MONETA-HILANO.
GLI ARTEFICI DELLA VITTORIA
IN AFRICA ORIENTALE
OTTOBRE 935 - XIII - MAGGIO 936 - XIV
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DISCORSO DEL DUCE ALL'ADUNANZA DEL 5 MAGGIO 1936-XIV all'assedio e all'ostilità societaria,
Camicie nere della Rivoluzione, Uomini e donne di tutta Ita merita quale protagonista di vivere
lia, Italiani e amici dell'Italia al di là dei monti e al di là 1 questa grande giornata. Camicie
dei mari, ascoltate! Il Maresciallo Badoglio mi telegrafa: nere della Rivoluzione, uomini e
Oggi 5 maggio alle ore 16, alla testa delle truppe vittoriose donne di tutta Italia! Una tappa
sono entrato in Addis Abebà.
del nostro cammino è raggiunta.
Durante i trenta secoli della sua storia, l'Italia ha vissuto Continuiamo a marciare nella pa-
molte ore memorabili, ma questa di oggi è certamente una ce per i compiti che ci aspettano
delle più solenni. Annuncio al popolo italiano e al mondo che domani e che fronteggeremo col
la guerra è finita. Annuncio al popolo italiano e al mondo che | nostro coraggio, colla nostra fede,
la pace è ristabilita. Non è senza emozione e senza fierezza colla nostra volontà. Viva l'Italia!
che, dopo sette mesi di aspre ostilità, pronuncio questa gran-
de parola, ma è strettamente necessario che io aggiunga che
si tratta della nostra pace, della pace romana, che si esprime
in questa semplice, irrevocabile, definitiva proposizione : l'E-
tiopia è italiana. Italiana di fatto perchè occupata dalle no-
stre armate vittoriose, italiana di diritto perchè col gladio di
Roma è la civiltà che trionfa sulle barbarie, la giustizia che
trionfa sull'arbitrio crudele, la redenzione dei miseri che trion-
fa sulla schiavitù millenaria. Colle popolazioni dell'Etiopia,
la pace è già un fatto compiuto. Le molteplici razze dell'ex-
impero del Leone di Giuda hanno dimostrato per chiarissimi
segni di voler vivere e lavorare tranquillamente all'ombra del
tricolore d'Italia. Il capo e i ras battuti e fuggiaschi non con-
tano più e nessuna forza al mondo potrà mai più farli con-
tare. Nell'adunata del 2 ottobre io promisi solennemente che
avrei fatto tutto il possibil. onde evitare che un conflitto afri-
cano si dilatasse in una guerra europea. Ho mantenuto tale
impegno e più che mai sono convinto che turbare la pace del-
l'Europa significa far crollare l'Europa. Ma debbo immedia-
tamente aggiungere che noi siamo pronti a difendere la no-
stra folgorante vittoria colla stessa intrepida e inesorabile
decisione colla quale l'abbiamo conquistata. Noi sentiamo così
di interpretare la volontà dei combattenti d’Africa, di quelli
che sono morti, che sono gloriosamente caduti nei combatti-
menti e la cui memoria rimarrà custodita per generazioni e
generazioni nel cuore di tut.. il popolo italiano, e delle altre
centinaia di migliaia di soldati e Camicie nere che in sette
mesi di campagna hanno compiuti prodigi tali da costringere
il mondo alla incondizionata ammirazione. Ad essi va la pro-
fonda e devota riconoscenza della Patria e tale riconoscenza
va anche ai centomila operai che durante questi mesi hanno
lavorato con un accanimento sovrumano. Questa d'oggi è una
incancellabile data per la Rivoluzione delle Camicie nere e il
popolo italiano che ha resistito, che non ha piegato dinanzi