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ENR C O
BAR ONI
Cap. di vascello, da Firenze, alla memoria.
« Comandante di una
squadriglia cacciatorpedi-
niere, durante un com-
battimento contro reparti
nemici soverchianti, dava
prova di salde qualità di
comando, di grandezza e
serenità d'animo. Colpita
la sua nave da numerosi
proiettili che ne avevano
fortemente diminuita l'ef-
ficienza, senza esitazione
e con profondo sprezzo
del pericolo, accostava ver-
so gli incrociatori britan-
nici per portarsi a distanza di lancio.
Dopo prolungata azione di fuoco, ulti-
mate le munizioni dell' unico complesso
da 120 ancora in condizioni di sparare,
mentre il cacciatorpediniere lentamente
affondava sotto il tiro nemico, scendeva
dalla plancia in coperta per provvedere
alla salvezza del personale superstite che
si gettava in mare al suo ordine, dopo
avere inneggiato al Re, al Duce, alla Patria.
Date disposizioni per assicurare un più
rapido affondamento del cacciatorpediniere,
sebbene insistentemente invitato dalla sua
gente a prendere posto sui mezzi di salva-
taggio, risaliva. sulla plancia per morire,
secondo la più nobile tradizione navale, con
il bastimento del quale aveva il comando. »
(Mare Jonio, 28 giugno 1940 - XVII)
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LE MEDAGLIE D'ORO DI QUESTA GUERRA
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Roma